LA FAMIGLIA E IL SUO CICLO VITALE

Possiamo considerare la famiglia come un sistema emozionale plurigenerazionale costantemente sottoposto al cambiamento. Il compito della famiglia è quello di trasformarsi in relazione ai diversi bisogni evolutivi dei singoli componenti. Allo stesso tempo deve, però, mantenere intatta una stabilità, cioè conservare il senso della propria identità e continuità nel tempo.

I diversi cambiamenti comprendono il livello individuale (ciascun membro della famiglia evolve, cresce e si trasforma nel tempo, per cui ogni famiglia deve adattarsi e assecondare le trasformazioni relative allo sviluppo dei suoi diversi componenti), il livello interpersonale (le relazioni tra i membri si evolvono. es. figlio adolescente), il livello gruppale (trasformazioni nella composizione. es. nascita o adozione di un figlio, accoglimento in casa di un anziano, uscita di casa di un figlio o separazione dei coniugi), infine il livello sociale (trasformazioni che avvengono nel contesto sociale o culturale di riferimento. es. guerre, disoccupazione). 

I sistemi familiari sono, dunque, soggetti a continue modificazioni nel corso del tempo, passando attraverso una serie di stadi che nel loro insieme costituiscono il ciclo vitale familiare. Ogni volta che la famiglia accede ad una nuova fase, ha bisogno di ristrutturarsi perché deve affrontare una situazione nuova che mette in crisi le vecchie modalità di funzionamento. Il passaggio da una fase all’altra può essere un momento critico perché richiede ai membri della famiglia di cambiare qualcosa in se stessi e nel loro modo di relazionarsi, e non sempre le persone sono pronte o desiderose di mettere in atto i cambiamenti necessari. Ciascun evento non è critico in sé, ma assume un peso a seconda delle aspettative, delle attese individuali, familiari e sociali che lo anticipano. Il significato che viene attribuito ad un particolar evento critico concorre a determinare il tipo e l’intensità della difficoltà da esso suscitato. 

Ci sono due tipi di eventi critici che si interfacciano con la famiglia: quelli normativi, cioè, quelli attesi in un ciclo di vita come il matrimonio, la nascita di un figlio, la crescita; quelli paranormativi, cioè, quelli inattesi e meno frequenti come le malattie, le crisi economiche e le morti premature. 

L’evoluzione della famiglia è legata alle modalità con cui affronta lo squilibrio prodotto da ciascun elemento critico. Facciamo un esempio. Mario e Sonia, sposati da due anni hanno appena avuto un bambino. Rientrano pertanto nella fase del ciclo evolutivo della “famiglia con bambino” e l’evento critico che caratterizza questa fase è proprio la nascita stessa. Mario e Sonia hanno acquisito un ruolo in più perché oltre ad essere coppia coniugale e figli, sono diventati genitori. In questa fase specifica di sviluppo, allora, dovranno imparare ad adattarsi alla nuova struttura familiare che si è appena venuta a creare ponendo particolare attenzione ai compiti di sviluppo dei tre livelli relazionali su cui dovranno confrontarsi: quello coniugale, quello genitoriale e quello filiale.

Nella famiglia tradizionale occidentale moderna è possibile individuare cinque fasi che comprendono i momenti critici e i relativi compiti evolutivi:

– La formazione della coppia (consolidamento identità di coppia; ridefinizione relazioni con famiglia estesa e amici; indipendenza emotiva dalla famiglia d’origine). 

– La famiglia con bambini (responsabilità genitoriali; ridefinizione relazione di coppia).

– La famiglia con adolescenti o “trampolino di lancio” (cambiamenti relazionali genitori-figli; gestione del conflitto e dell’indipendenza dei figli).

– La famiglia dopo che i figli sono usciti di casa detta anche “nido vuoto” (allontanamento dei figli; ingresso nuore, generi, nipoti; adattamento livello di autonomia dei figli; ridefinizione relazione di coppia dei genitori).

– La famiglia nell’età anziana (mantenimento propri interessi; avvicinamento ai figli; assunzione ruolo di nonni).

Se la famiglia riesce a soddisfare i compiti evolutivi delle varie fasi, cresce e si perpetua superando armoniosamente i momenti critici. Se la famiglia non riesce a superare la crisi in modo armonioso, se non riesce a adempiere ai compiti propri di una nuova fase del ciclo di vita, si blocca e, in genere, sviluppa alcuni sintomi psicologici a carico di uno o più membri della famiglia.

Manuela Cosenza

Fonte: Malagoli Togliatti M., Lubrano Lavadera A. Dinamiche relazionali e ciclo di vita della famiglia. Bologna: Il Mulino, 2002.